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Legge di stabilità e decreto sviluppo: la bocciatura della Corte dei Conti
Criticata la copertura fiscale del decreto sviluppo da parte della Corte dei Conti, ritenuto dalla magistratura contabile "un provvedimento disorganico, che reca i più disparati interventi", per il quale "le norme di carattere fiscale - si legge nella Relazione - non recano tetti massimi alle minori entrate da esse generate e risultano prive di clausole di salvaguardia (per fronteggiare un minor gettito più marcato rispetto alle stime); generalmente, nelle relative valutazioni d`impatto, si trascura di considerare l`effetto della singola agevolazione sugli andamenti di settori correlati". Negativo altresì il giudizio sulla legge di stabilità, la quale agli occhi della Corte risulta "calibrata essenzialmente sul primo anno, senza un respiro pluriennale; l`estrema eterogeneità dei suoi contenuti non si pone in linea con le prescrizioni della legge di contabilità, che ne prevede un contenuto snello e di manovra". La Corte dei Conti, inoltre, si è anche soffermata ad analizzare le più recenti pronunce della Corte costituzionale in tema di copertura di oneri recati da leggi di spesa, anche per sottolineare al Parlamento che le statuizioni della Consulta spesso costituiscono conferma e specificazione delle osservazioni espresse dalla magistratura contabile in occasione dell`esame delle leggi di spesa.
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